
Le reti elettriche sono il punto debole della transizione energetica?
Di recente, l’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA) ha lanciato un segnale d’allarme, evidenziando il delicato punto debole della transizione energetica: le reti elettriche mondiali. Il rapporto “Electricity Grids and Secure Energy Transitions” sottolinea la necessità urgente di azioni concertate da parte della comunità globale. Sottolinea come la digitalizzazione sta diventando sempre più importante. Linee, cavi e capacità di trasformazione rimarranno i pilastri delle reti elettriche, ma l’importanza di investire nelle tecnologie digitali non può essere trascurata cosi come gli investimenti in questo ambito, che sono aumentate progressivamente dal 12% nel 2016 al 20% circa nel 2022.
Ai problemi delle reti elettriche globali, evidenziate nel rapporto, si aggiunge la questione della power quality o qualità dell’energia. Lo sviluppo di reti sempre più digitali, (inverter, smart meter, e-mobility, rinnovabili, smart grid, ecc.) causano una cattiva qualità dell’energia con conseguente perdite di energia, aumento dei costi, malfunzionamenti, guasti e un ridotto ciclo di vita degli impianti elettrici. F3MAX, progettato per aumentare l’efficienza energetica, si inserisce in questo contesto, riducendo i disturbi elettrici ad alta frequenza che causano dispersioni termiche e surriscaldamento sia negli impianti di consumo che di produzione di energia.
Leggi il rapporto 👇
https://www.iea.org/reports/electricity-grids-and-secure-energy-transitions